Il giorno 23 aprile 2022 sono stata ospite del sito web irresponsabile.com, ricevendo un’interessante serie di domande da parte di Sara Bentivoglio, che ringrazio, tramite le quali ho potuto argomentare e affrontare in maniera più specifica il tema della violenza di genere, rispetto al quale mi batto da anni per dare voce alle donne vittime di violenze e altri reati ad essi riconducibili.
Nello specifico, ho ribadito la necessità di introdurre, a livello nazionale, delle politiche adeguate a sensibilizzare la popolazione in merito ai reati di genere, facendo arrivare a tutti i cittadini la cultura del rispetto, soprattutto in quei contesti geografici dove gli indici di alfabetizzazione sono molto bassi, inducendo dunque un degrado sociale che si riversa con effetti dirompenti non solo sulla crescita culturale della popolazione ma, anche, nella nascita di situazione dove si rende palese la violenza di genere.
Naturalmente, la sola sensibilizzazione verso il tema non può essere l’unico modo di eliminare il problema ma rappresenta l’apripista di un percorso in cui le forze politiche tutte devono mettere impegno. Anche le varie istituzioni come le scuole e le università devono mettere in campo questi strumenti, in modo da riuscire a sensibilizzare i giovani nel momento in cui assorbono valori e concetti.
In assenza di queste buone pratiche, la violenza di genere continuerà ad essere un fatto normale, piuttosto che eccezionale. A dimostrarlo è il numero di fascicoli su questi reati che ho trattato nel corso degli ultimi anni e, sebbene la Legge 69\2019 abbia aiutato a rendere più tempestiva l’azione in situazioni di maltrattamento e violenza, la situazione deve ancora migliorare. In tal senso, ho ribadito dunque il mio impegno sulla tematica del contrasto alla violenza di genere per senso civico, in modo da dare il mio contributo a consegnare ai nostri figli una società migliore dove la donna, vittima privilegiata di queste violenze, possa esprimere la sua personalità senza alcun tipo di privazione, vivendo nella