Cari amici lettori,
il tema della violenza è sempre sotto i riflettori, ma credo che bisogna non smettere l’opera di sensibilizzazione. Come noto, il caso del marito di Irpinia condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione, oltre al risarcimento dei danni, ha lasciato tutti molto sconcertati. In ogni caso la Sentenza emessa dal Tribunale di Benevento può essere considerata un ulteriore successo per le donne che ogni giorno devono subire abusi, maltrattamenti e altri disagi psicologici senza avere la forza di reagire.

Quello che più mi preme evidenziare è che il nostro ordinamento offre numerosi strumenti di tutela per porre fine alle vessazioni giornaliere. Basta quindi volerlo e prendere in mano la situazione, perché durante la battaglia giuridica la vittima non verrà mai lasciata sola, ma supportata in ogni fase del procedimento, fino al provvedimento conclusivo.

La vita impossibile per la malcapitata donna di Irpinia non è una vicenda isolata purtroppo e accomuna tante persone, che spesso vengono spaventate anche con minacce di morte. Insomma, un quadro raccapricciante che non può essere tollerato e dal quale è fondamentale liberarsi senza indugio.

La vicenda di Irpinia deve quindi far riflettere, anche perché la donna protagonista, seppur in un costante stato di angoscia, non ha mai provato alcuna forma di odio per il marito, aspetto che è stato anche appurato dall’organo giudicante.

Amiche e amici, non resta che prevenire con tutte le nostre forze ogni forma di violenza, per questo vorrei invitare le donne in difficoltà a fare un passo in avanti e a chiedere aiuto, senza dover provare alcun senso di vergogna. C’è sempre qualcuno che, come me, sarà pronto ad ascoltare, a sostenere e a proporre efficaci soluzioni grazie alle quali cessare ogni condotta contraria alla legge.

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